Ascolta l’intervista dell’Urban The Best:
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Il Club Dei Vedovi Neri nasce dall’incontro tra Claudio Brizi, polistrumentista marchigiano bolognese di adozione, e Francesco Casarini, cantautore milanese, due musicisti accomunati dal desiderio di dare un suono a racconti di umore scuro. Ai due musicisti – autori della stesura e arrangiamento dei brani, nonché della produzione artistica – si aggiunge poco dopo anche il bassista Pietro Zanini.
La ripresa della tradizione delle murder ballad, forma cara al folclore prima inglese e poi americano, incontra un approccio acustico ed intimo che vuole essere colonna sonora delle storie che si raccontano nei brani. La veste musicale si colloca tra una chiara matrice tradizionale e una vena pop nel rispetto delle personalità dei musicisti coinvolti, autori della stesura e dell’arrangiamento dei brani e della produzione artistica.
Autore dell’ep autoprodotto “Lieto fine” il gruppo presenta il primo album “Dodici storie nere” realizzato con C.P.S.R. Produzioni e distribuito da Venus. L’album è stato in buona parte registrato all’interno del castello di Piagnano, una costruzione medioevale situata nelle Marche dove la band ha allestito uno studio, e completato tra Bologna e Milano. Hanno partecipato alla realizzazione del disco Davide Barbatosta dei Nobraino alla tromba, Renato Raineri dei Bononia Sound Machine alla batteria, Paolo Carloni al piano e Giulia Matteucci ai cori.