La musica da sempre è il baricentro nella vita di Levante. “Ho iniziato a cantare da piccola”, dice la stessa Levante, “come tutti i bambini improvvisavo melodie e parole con gli occhi puntati al cielo… Con gli stessi occhi puntati verso lo stesso cielo, anni più tardi ho trovato nella musica la mia salvezza, la mia valvola di sfogo, il mio diario segreto,la mia libertà”. Intorno agli undici anni Levante ha iniziato a scrivere i primi testi, ispirati da semplici melodie che riusciva a comporre con la chitarra. “Era davvero un diario segreto per me la musica e a volte lasciavo che qualche fidato membro della famiglia lo leggesse”, così prosegue la rocker catanese, “Ed è così che a casa si accorsero di me, di quella passione che, forse, stava cercando un modo per proporsi al pubblico”.
Fu una cara zia, colpita da tanto entusiasmo, a procurare alla scalpitante nipote i primi provini. Ma nel 2001, dall’amato cielo Siciliano Levante dovette trasferirsi sotto quello di Torino, a dire il vero non così azzuro e profumato di zagare come il cielo di Sicilia, ma sicuramente molto stimolante dal punto di vista musicale. A Torino infatti l’adolescente Levante è cresciuta musicalmente.Un percorso che, per tre lunghi anni, l’ha vista al fianco di Andrea Casamento (A&A Recordings) ed Ivan Russo (Atollo Records). La collaborazione con i due produttori porta all’ uscita del suo primo singolo, TROPPODIVA, nel maggio 2009, in cui la cantante catanese sarà affiancata, per un breve periodo, da Le Effemeridi. Il singolo viene scelto come sigla iniziale di un importante evento itinerante, FESTIVAL SHOW, che vedrà Levante e le Effemeridi sui palchi del Veneto e della bassa Lombardia.
Nel 2010 la crescita e le divergenze d’opinioni portano Levante a un distacco da quella che, a lungo, fu la sua “famiglia musicale”, per poter camminare con le proprie gambe.E’ a marzo di quest’ultimo anno che incontra Alessandro De Rosa,che le proporrà una collaborazione musicale che guarda all’estero come futura meta: l’Inghilterra. Ripresa in mano la chitarra, è l’inglese a dare sfogo alle emozioni con testi più maturi e ricchi di significato. Sono proprio questi brani a suscitare l’interesse di un produttore inglese dello yorkshire e a far parlare alcuni discografici d’oltre manica.