WORLD MUSIC FROM THE MEDITERRANEAN SEA Mediterranee. Noi Alchimie ci sentiamo proprio così, inebriate dalla forza del pathos mitico del Mare Nostrum. Il mare di tanti, di tutti .Il mare del presente, del passato, crocevia di culture, di popoli, di lingue, di tradizioni. Contaminazioni infinite, profonde, che danno vita a nuova esperienze, nuove visioni, emozioni da condividere. Ci specchiamo sullo sfondo mitico-azzuro del mare di Odisseo, in cerca di un approdo sicuro, e ne rimaniamo affascinati, ispirati, cullati. Cullati dalle sue onde, dalle sue correnti, e sempre in viaggio. Il nostro è un itinerario nella coscienza, anzi una fuga: una fuga “da” ma soprattutto una fuga “verso”.
Dall’oppressione, dall’annullamento, verso la possibilità di espressione, verso il diritto ad una vita che piaccia. «In tempi come questi la fuga è l’unico mezzo per mantenersi vivi e continuare a sognare»: condividiamo e crediamo fortemente a quanto Henri Laborit ha scritto. Viviamo questo credo con i nostri strumenti, la nostra musica, la nostra amicizia. La storia che abbiamo concepito si ispira a tutto questo, al mito del Mare Nostrum, alla sua forza, alla sua magia. La parola d’ordine è contraddizione, dualità, opposizione. Aveva proprio ragione Braudel quando scriveva che il Mediterraneo è : “Non una cosa. Mille cose insieme. Non un paesaggio, ma innumerevoli paesaggi.
Non un mare, ma un susseguirsi di mari. Non una civiltà, ma una serie di civiltà accatastate le une sulle altre”. Il nostro lavoro fa riferimento alla pace, all’armonia, è rappresentazione di uno spazio ideale per la comunicazione fra popoli, un dialogo fra culture. Ma dall’altra parte si impone anche l’immagine di un Mediterraneo come luogo di disarmonia, di turbolenza, di conflitti. Immagini di mare calmo, canti, balli si alternano a scene di acque in tempesta, urla,cadaveri. La gioia lascia il posto alla tristezza, la ricchezza entra in contatto con la povertà. Diversi e uguali, così ci sentiamo in questo Mare Nostrum e da questo traiamo la nostra forza e il nostro orgoglio.
Non è bella l’immagine che oggi spesso si associa al Mediterraneo: i conflitti e gli scontri, provocati dall’assenza di tolleranza etnica e religiosa, ne oscurano il glorioso passato e si stenta a pensare che esso sia davvero la culla non solo della civiltà occidentale ma dell’intera umanità. La responsabilità che ci assumiamo è di salvaguardare l’eredità di questo pezzo di mondo con i suoi paradossi e le sue opportunità.