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Clara Moroni


                                         Ascolta l’intervista dell’Urban The Best:

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Milanese, cantante da sempre (ci sono registrazioni di lei che canta all’eta’ di 3 anni).
L’ascolto dei Sex Pistols le fa esplodere la voglia di mettere in piedi una band e fare musica.
Nel primo gruppo, “The Arms” e’ prima batterista, poi cantante.
Col secondo gruppo, “I Kubrick” dall’amore per il regista, comincia a scrivere musica e testi e si esibisce nell’ambito dell’underground milanese.
Il padre, per il Natale dei suoi 15 anni, le regala un viaggio a Londra.
Finisce per fermarsi sei mesi.
Frequenta ambienti legati alle nuove tendenze musicali piu’ influenzati dall’elettronica.
Si compra un Mac, dei Sintetizzatori e comincia a comporre e ad arrangiare la propria musica.
Tornata in Italia su sollecitazione del padre a finire almeno le scuole, porta in vari studi di registrazione milanesi, le proprie opere. Lo stile non viene capito in quanto troppo “internzionale” rispetto alla situazione musicale italiana di quel tempo, ma colpisce la voce e la capacita’ di creare arrangiamenti vocali (piu’ semplicemente definti Cori) che hanno la capacita’ di dare ai brani un colore e un arrangiamento particolare.
E’ per questo che viene chiamata da vari produttori (Mauro Pagani, Franco Godi ed altri) a lavorare su dischi e pubblicita’.
Per guadagnarsi da vivere, accetta malvolentieri di entrare a far parte di una Top Fourty Band (le band che suonano nei locali i pezzi Dance in classifica).
Eppure questa decisione sara’ una delle piu’ fortunate della sua carriera, in quanto viene subito notata da Giacomo Maiolini (Time record) che le propone di lavorare per lui nella produzione di dischi Dance che verranno pubblicati in tutto il mondo con successo.
Da li’ a poco diventa una delle voci piu’ richieste dalle piu’ grosse case discografiche Dance Italiane (Time, Media, Saifam, Dfc).
Senza mai apparire, vende centinaia di migliaia di dischi specialmente in Nord Europa e Giappone.
Porta avanti in parallelo queste due realta’ musicali diverse tra loro, la Dance e il Rock, che non ha mai abbandonato.
Infatti in quel periodo viene chiamata a fare le voci sull’album “Carta del cielo” di Alberto Fortis.
Il produttore dell’album e’ Guido Elmi, che successivamente dichiara di averla notata anche per il paio di scarpe gialle che indossava.
Da questo incontro nasce il progetto Clara & The Black Cars, che la spinge verso sonorita’ piu’ vicine all’hard rock.
Vengono fuori due album: “Chi ha paura di chi” (1990 – EMI) e “Spiriti” (1992 – EMI). I brani sono il frutto di una composizione corale sua, del gruppo e del produttore.
Nel 1993 la collaborazione si interrompe a causa di divergenze di opinione circa la direzione artistica e produttiva.
Questo non impedisce a Elmi di chiamarla per fare gli arrangiamenti vocali sull’album di Vasco Rossi del 1993 “ Gli spari sopra” (EMI). Nell’album ci sono alcuni dei brani di Vasco che sono poi diventati brani storici e i piu’ amati dal pubblico come “Stupendo” e “Vivere”, dove proprio le voci, che arricchiscono gli incisi, hanno dato quel colore toccante che e’ stato poi richiesto ancora nell’album successivo di Vasco Rossi: “Nessun pericolo per te” (1996 – EMI).
Nel 1995, accantonata per un attimo la carriera da solista, decide di occuparsi di un altro aspetto della musica e quindi di fondare con altri due soci la propria etichetta musicale, la DMI, che ha prodotto tanti successi per il mercato Giapponese.
E’ nel 1996 che Vasco Rossi decide di chiamarla in Tour al suo fianco, proprio per avere le stesse sonorita’ dei due dischi precedenti.
La decisione di affiancare un altro cantante in qualta’ di Corista e’ diffcile, ma la certezza di poter fare un’esperienza unica con il piu’ grande artista Rock, e non solo, Italiano le tolgono ogni dubbio.
Un’altra decisione che sara’ importantissima per la sua carriera e la sua vita privata.
Dopo anni di tour entusiasmanti, e ben 4 anni vissuti a S.Fancisco (dove entrera’ a far parte di gruppi che la porteranno in tour per gli Stati Uniti e l’Australia) le torna la voglia di tirare fuori dal cassetto i pezzi che aveva scritto in passato.
Nasce il disco “Ten worlds” (2004 – Ten), completamente in Inglese, prodotto assieme a Frank Nemola.
Le difficolta’ di proporre in Italia un disco in lingua Inglese la scoraggiano dal fare una seconda ristampa, quindi, una volta esaurita la prima, decide di chiudere il progetto.
Comincia ad esercitarsi nello scrivere testi in italiano, e in un paio di anni si trova un repertorio nuovo completamente in lingua italiana.
Comincia a trovarsi in sala prove con un gruppo di musicisti, in parte bolognesi e in parte milanesi, alla ricerca di un sound fresco e personale con cui rendere il proprio nuovo repertorio, seppur in italiano, comunque all’avanguardia e di respiro internazionale.
Torna un po’ alle radici della sua passione e da ai propri pezzi una connotazione cross-over tra Punk, Rock, Nu-Metal e Pop.
Nasce il CD intitolato “Bambina Brava” (DMI/EMI) in uscita il 12 Ottobre 2010.

 

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