“E’ sia quasi un gioco di parole con il mio nome d’arte e sia la prima canzone che ho scritto per questo album nonché l’unico brano che ho traslato dall’inglese all’italiano portandolo con me in questo nuovo percorso musicale.
Parla di come mettersi in discussione non può far altro che bene, per capire se abbiamo fatto qualche passo falso e di come magari mettendo l’ego da parte riusciamo davvero a vedere come sono andate e come andranno le cose.
E’ stata forse la produzione che ha subito più modifiche di tutte le altre canzoni prima di riuscire a trovare la produzione che più ci soddisfacesse.
Anche questa è prodotta da KATOO e devo dire che ha cambiato totalmente il punto di vista musicale che avevo riguardo questa canzone, abbiamo registrato 28 voci solo per il coro. Tutte mie. Il mio coro gospel sono io, moltiplicato per 28!“ WrongOnYou
Il brano “MI SBAGLIO DA UN PO’”, il cui titolo è un gioco di parole che prende ispirazione dal nome d’arte di Marco Zitelli (vero nome di Wrongonyou), scritta a quattro mani insieme a Zibba e prodotta da Katoo, è una liberatoria dichiarazione d’amore dove alla voce e alle chitarre di Wrongonyou si aggiunge un crescendo di ritmiche acustiche che esplodono nel finale in un coro maestoso.
L’album “MILANO PARLA PIANO” è frutto di un lavoro di oltre un anno che ha portato Wrongonyou a scrivere i suoi primi pezzi in Italiano, da solo o collaborando con alcuni dei più affermati autori (A. Raina, Zibba tra gli altri) e produttori italiani (Dardust, Katoo, Antonio Filippelli, Fausto Cogliati) senza perdere la cifra stilistica della sua timbrica e del suo sound tipicamente americano e nordeuropeo. Un cambio lingua che non lo snatura, ma che anzi lo porta a un livello successivo, introducendo nella voce sonorità elettroniche su testi in italiano.
La sfida con la lingua madre nasce dal desiderio del cantautore di mettersi a nudo davanti al suo pubblico e comunicare le sue storie e le sue emozioni senza il filtro dell’inglese.
“Milano parla piano è il mio secondo LP – afferma Wrongonyou – e per la prima volta mi ritrovo a scrivere in italiano.
È stata una sfida non facile da superare, una sfida con me stesso.
Mi sono approcciato ascoltando parecchia musica che sinora non avevo ascoltato con così tanta attenzione, includendo tutto il cantautorato dagli anni 60 ad oggi, passando anche per cantautori della mia generazione con i quali mi sono poi ritrovato a collaborare e confrontarmi!
Musicalmente ho mantenuto tutto quello che è il mondo Wrongonyou ma aggiungendo nuove cose, come per esempio corni francesi, loop di voci pitchate, batterie programmate e altre cose. È stata lunga ma sono contento del risultato finale, anche perché il disco ha canzoni alle quali sono già parecchio affezionato.
Oltre al cambio di lingua in questo disco c’è anche il cambio di città, ovvero sono passato dal vivere dalla campagna romana al pieno centro città milanese, quindi la mia scrittura è stata parecchio influenzata da questo cambio di paesaggi e di energie che mi hanno circondato in questo anno”.