Ascolta l’intervista dell’Urban The Best:
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Ha imparato a comporre e suonare in modo diverso, imprevedibile e slegato dalle convenzioni. Una maturazione artistica che avviene attraverso un lungo percorso fatto di viaggi in Inghilterra e nella West Coast degli Stati Uniti, insieme a una viscerale e continua ricerca del suono nella sua essenza più semplice e contemporanea, pur tenendo un piede nei più ruvidi anni ’70.
Monica P è una donna intensa e indipendente, senza compromessi, dalla voce graffiante e diretta. Sempre alla ricerca del nuovo, mai fine a se stesso, cerca di tradurre quel “noise” pulsante quasi ossessivo che non l’abbandona mai. L’essere se stessa è nelle sue storie schiette e sincere e nei suoni poco artefatti ed essenziali, dove esprime anche il bisogno di slegarsi dalla logica della musica preconfezionata come dagli inutili estetismi vocali, allontanandosi così dai clichet di certa musica italiana e dal ruolo femminile in essa.
Il suo percorso l’ha portata all’incontro con Daniele Grasso (Afterhours, Cesare Basile, Greg Dulli, John Parish, Hugo Race) che ha prodotto il suo primo album “A volte capita” – Dcave Records, edito CNI – che è stato accolto con deciso interesse dalla critica attraverso un numero notevole di recensioni.
Il suo brano “Libera” è presente nella compilation “Female do it better” per Dcave, con nomi importanti del cantautorato italiano e internazionale, disco in uscita anche grazie alla collaborazione con il M.E.I. da cui Monica P ha avuto un recente riconoscimento. Anche nei suoi live, sempre più fitti e apprezzati dal pubblico, il suo essere se stessa si traduce nel suo “Folk’n‘roll disturbato” attraverso la sua voce sporca e diversa, chitarra essenziale e rumori.