Ascolta l’intervista dell’Urban The Best:
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In effetti sembrava carina ma non ne compresi l’utilità subito. Dopo mi applicai cercando un senso alla cosa e lo trovai.
Era li per me, era magnificamente li per me. Che sollievo quando la vidi. Era bella sinuosamente perfetta in ogni sua manifestazione ma tragicamente inutile alla mia piccola ed insignificante vita. Monnalisa, dal volto etrureo, garbata nei movimenti ma tosta nel pensiero.
Donna unica lei. Decise di perseguitarmi con le sue domande ed i suoi perchè. Io decisi di ascoltarla. Mi accorsi che le sue riflessioni spesso cadevano nel vago e nel ridicolo ma c’era un senso perfetto di locomozione in lei e non potevo ignorarlo.
La robotica era il suo chiodo fisso.Era affascinata dalle cose dolci e sinuose come da quelle arroganti fredde, purpuree e metallicamente composte.Il sintetico era parte di lei. Le sorrisi e capii che sarebbe stata la donna della mia umile esistenza.
D’un tratto mi misi a parlare mentre l’osservavo, mi accorsi che sanguinava da un braccio, cercai di aiutarla ma non volle aiuto alcuno. Mi sembrò strana cosa.Le sorrisi e la lasciai ai suoi racconti di vita e pianeti lontani del nostro sistema solare.Fu così che decisi di seguirla in questa attraente esplorazione di sè e divenni Monnalisa.