Settecento iscrizioni, sessanta artisti selezionati per suonare live nelle trentadue piole scelte dalla Notte Rossa Barbera, dieci semifinalisti pronti a battersi a suon di canzoni per un premio di tremila euro: tanti numeri che hanno brillato durante tutto il festival Sotto il cielo di Fred.
Evento che non ha visto come vincitori solo i partecipanti al contest musicale, ma tutti quelli che vi hanno partecipato.
Ma proprio tutti!
Dagli artisti scartati durante le semifinali alle Officine Corsare (20-21 febbraio), al pubblico numeroso e caloroso fino agli organizzatori di questo evento artistico, che non solo si sta confermando anno dopo anno come una delle realtà più interessanti per quel che concerne il panorama musicale nazionale, ma un festival che è riuscito a far respirare per otto giornate (15-22 febbraio 2014) un vento di originalità, innovazione e passione.
Perchè laddove è sempre più difficile trovare sostegno per chi ama fare musica, Sotto il cielo di Fred si è distinto: primo festival dove gli artisti non pagano per iscriversi, ma hanno la possibilità di vincere in premio del denaro.
Noi dell'Urban The Best c'eravamo. E l'abbiamo respirata anche noi quell'aria nuova, grazie alle frequenze web di Radio Mbun ne siamo stati testimoni, insieme a voi, di quante stelle sfolgorassero sui palchi delle semifinali e della finale del 22 febbraio, presentate sul palco da un ironico e quasi fraterno Lodo Guenzi (Lo Stato Sociale).
Artisti eclettici, ognuno con una storia da raccontare, accomunati sicuramente tutti da una certa atipicità, ma soprattutto da una grande qualità artistica. Provenienti anche da generi e ambienti musicali diversi: abbiamo percepito e apprezzato le influenze elettroniche dei Winstonmcnamara e i Crazy crazy world of Mr.Rubik, il folk-punk di Diego De Gregorio ma anche l'irriverente “folk blasfemo” di Alberto Gesù, per poi passare alle atmosfere più acustiche dei Victor Dadù e alle musiche naif accompagnate da una voce secca de L'istrice.
Ma Sotto il cielo di Fred, nonostante le atmosfere frizzanti e goliardiche da sagra, rimane pur sempre un contest musicale. E come ogni contest che si rispetti, anch'esso deve avere il suo vincitore.
Riscopriamo insieme chi sono i vincitori di questa terza edizione di Sotto il cielo di Fred.
Etruschi From Lakota: vincitori del Premio Buscaglione (3000 euro più una bottiglia di vino rosso Barbera).
Toscanacci, adrenalici ed energici, con già alle spalle l'album “I nuovi mostri” e importanti riconoscimenti quali il premio FAWI 2013 (premio assegnato dalla fondazione Arezzo Wave al miglior gruppo emergente italiano).
Una scarica elettrica-rock che ha travolto il pubblico e la giuria.
Eugenio In Via Di Gioia: vincitori del Premio della Critica (tour di 12 date su tutto il territorio nazionale).
Essendo torinesi si poteva pensare che giocassero in casa, ma loro sono bravi sul serio. Simpatici, espansivi e grintosi, con una presenza scenica che spaventa e che sapranno far rivivere anche nelle altre tappe previste del loro tour.
Pagliaccio: vincitori del Premio Tempesta Dischi (inserimento di alcuni brani all'interno della compilation dell'etichetta discografica indipendente Tempesta).
Loro vengono da Biella ed è impossibile definirli sotto un preciso genere musicale tanta è la loro originalità, oltre che bravura. Sicuramente ironici e unici, capaci di interagire con il pubblico..addirittura con i campanelli delle biciclette.
Se l'essere stati presenti al festival non vi è bastato e volete rivivere le serate delle semifinali alle Officine Corsare e della finalissima all'Hiroshima Mon Amour, noi abbiamo i podcast delle tre serate!
E poi non dite che l'Urban non porta bene… nel finale del secondo podcast relativo alla seconda semifinale intervistavamo il cantante Dario degli Etruschi From Lakota, band che come sappiamo è stata proclamata vincitrice del Premio il giorno dopo!
Più una chicca: l'intervista al cantante della band Management del Dolore Post-Operatorio che si è esibita fuori concorso venerdì sera.