mezzafemmina

Mezzafemmina

                                           Ascolta l’intervista dell’Urban The Best:

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Le “Storie A Bassa Audience” di Mezzafemmina, al secolo Gianluca Conte, sono storie che non sentirete in televisione, ma allo stesso tempo sono storie necessarie, contemporanee, a volte tragiche ma sempre affrontate con un punto di vista poetico e al di fuori dei luoghi comuni.
“Articolo 1” apre l’album, citando la Costituzione Italiana e unisce elementi della canzone di protesta degli anni ’70 con una diversa poetica, con un gusto per il paradosso ed un tocco di ironia che potremmo trovare iin artisti come Morrissey. “L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro ma se vado a lavorare muoio”, è soltanto un esempio della poetica del cantautore torinese, che affronta temi trasversali, dal precariato e la spersonalizzazione dei centri commerciali in “Le Prigioni Del 2000” oppure ancora la storia di una società che ci rende tutti ugualmente vulnerabili, una surreale e tragicomica democrazia rappresentata in “Insanity Show”.
Ci sono poi altre “Storie A Bassa Audience”, storie di violenza come in “Giochi Da Grandi” ed “Iside”, raccontate dal punto di vista del carnefice e da quello della vittima e poi ancora storie con un esito positivo, come “I Pinguini Si Comprano Il Cappotto”, dichiarazione d’amore per Torino e per il Sud Italia, terra di origine di molti torinesi oppure in “Brace”, il racconto di un’illusione, di un attimo inaspettato, di un’estate di irrazionalità.
L’intensità delle liriche di Mezzafemmina non fa comunque passare in secondo piano la sua musicalità, la cura negli arrangiamenti e la presenza di diversi musicisti della scena torinese, la pianista Jolanda, Niccolò Bosio alla fisarmonica, Andrea Ghiotti, altro ex Melanie Efrem, formazione in cui militava Mezzafemmina e attuale batterista dei Toys in the Attic, Eros Giuggia al Sax e Giorgio Codias dei Verlaine alle chitarre elettrica, oltre che della preziosa collaborazione degli stessi Gigi Giancursi e Cristiano Lo Mele, della splendida voce di Robertina, Elena Diana dei Perturbazione al violoncello e Ivan Larocca dei The Johnny Staccato Band alla tammorra e alla tromba.

L’esordio di Mezzafemmina come progetto solista è nato sotto i migliori auspici. Riconoscimenti come il premio Supersound sul tema sociale del lavoro, all’interno del Festival MEI di Faenza, o il riconoscimento da parte della CGIL, ne sono solo due recenti attestazioni. Il suo album d’esordio, “Storie A Bassa Audience”, pubblicato all’inizio del 2011 da Controrecords /New Model Label e distribuito da Audioglobe, con produzione artistica realizzata da Gigi Giancursi e Cristiano Lo Mele dei Perturbazione, ha destato immediatamente l’attenzione di critici e pubblico.
A tutti gli effetti Mezzafemmina, al secolo, Gianluca Conte, è uno dei nuovi esponenti della scena musicale torinese, di cui rappresenta forse il lato più impegnato e rivolto ad un sociale da affrontare con sensibilità e poesia.
Gianluca Conte, classe1982, laureato in psicologia clinica e di comunità svolge l’attività di educatore presso una comunità di recupero per tossicodipendenti a Torino. Il suo contatto con la realtà e la sensibilità maturata nel sua veste professionale quotidiana portano alla composizione e alla stesura di testi forti (morti bianche, precariato, disagio sociale), impregnati della dolcezza canzonatoria che distingue il lavoro di un cronista dalla poetica di un cantautore. Le storie di Mezzafemmina, in questo modo, non sono soltanto visione sociale e “engagement”, ma parlano a e di tutti noi. Colpiscono. Dritto nella normale leggerezza di ognuno, legando, riproponendo, stimolando quell’angolo di poesia che ognuno conserva a “bassa audience”.

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